Ero capitato per caso a Tirrenia (PI) nell’estate del 1989. Mi colpirono subito le insegne degli stabilimenti balneari, rimaste come erano state concepite quando il fascismo aveva edificato quella località marina.
Era agosto. C’era una grande confusione di turisti e i parcheggi degli stabilimenti erano pieni di automobili. Decisi di tornare in inverno per scattare delle fotografie a quelle insegne, e rimasi lì per tre giorni.
Poco tempo fa ho ritrovato nel mio archivio quel lavoro e ho pensato di utilizzarlo e farne una galleria per il mio sito. Mentre selezionavo e preparavo le fotografie, ho letto su un blog che Vivian Lamarque da bambina aveva passato alcuni anni in colonia proprio a Tirrenia.
Siamo amici, così le ho inviato le fotografie e le ho chiesto se volesse scrivere un suo ricordo da accompagnare alle immagini:
Grazie a Dino Ignani.
Con queste sue foto ha risuscitato pezzetti dei miei anni Cinquanta, tutti i mesi d’agosto passati da bambina a Tirrenia, nella Colonia dei Vigili del Fuoco, nome dato da D’Annunzio ai nostri gloriosi Pompieri.
Era proprio là in fondo, come in queste sue immagini, la riga azzurra del mar Tirreno che vedevo dalla Colonia. Erano proprio come le sue le siepi, le parole Bagni, Lido, Nettuno, e le lettere che le componevano. E di nuovo mi ha fatto risentire le voci delle mamme che di noi dicevano ai figlioletti:
“GUARDA I BAMBINI DELLE COLONIE”
.... Un anno per via dei tre cognomi
mi fermarono a Livorno.
Non capivano, né io capivo, chi ero.
Chiamata con un cognome nuovo
non avevo risposto all’appello.
Dormii nella caserma del porto
da dove si vedevano le navi.
Quando proseguii per Tirrenia
fu sul camion rosso dei Pompieri.
Come ballavano le panche del camion
e noi a ridere attaccati alle valigie
mentre fuori dal telone sfilavano
le pinete del Mar Tirreno.
Vivian Lamarque
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